
Luca Meringolo intervista Alessandro Iori, voce di Mediaset Premium
Come si è avvicinato al mondo del calcio Alessandro Iori?
Il calcio è stato una passione da sempre, fin da bambino. Aspettavo la domenica con ansia, alle 18 il rituale di Novantesimo Minuto non si poteva perdere. Poi in cortile, coi miei amici, giocavamo tantissimo, dal primo pomeriggio fino a sera. Il calcio ha sempre fatto parte della mia vita.
Che ricordi, emozioni ha della sua prima partita da telecronista?
La mia prima partita è stata non da telecronista ma da radiocronista: 8 marzo 1998, Treviso – Reggiana 0-5 per Radio Erre, una radio locale di Reggio Emilia. È stata un’occasione quasi casuale: collaboravo col Resto del Carlino, scrivevo di calcio dilettantistico, ma il mio sogno erano le telecronache. Avevo conosciuto un collega che gestiva quella radio e mi propose, a causa di un impegno che metteva fuori causa per quella domenica il cronista “titolare”, di provare a fare io la cronaca. È andata bene, ma per tutta quella domenica mattina sono rimasto quasi ipnotizzato a studiare le formazioni sui giornali, agitatissimo!
Nel 2006 Alessandro Iori approda a Mediaset Premium, si ritrova a narrare anche le partite di Champions League, qual è stata la partita fra le tante narrate in Champions che più di altre le è rimasta nel cuore ?
A Mediaset ho iniziato in realtà nel 2005, un anno prima che l’azienda acquisisse i diritti della Champions. Dal 2006 però con la Champions è diventato tutto più bello e affascinante. Ricordo con grande emozione il debutto, Lione – Real Madrid 2-0 a settembre 2006, e soprattutto gli ottavi di finale al Camp Nou e ad Anfield, Barcellona Liverpool 1-2 e Liverpool Barcellona 0-1. L’atmosfera di Anfield è impareggiabile!
Il lavoro del telecronista richiede molto impegno, come prepara le sue telecronache?
La preparazione è la parte fondamentale del nostro lavoro. io lavoro molto sulle statistiche, perché è una parte che mi piace molto. credo sia fondamentale avere il dato giusto da proporre agli ascoltatori al momento giusto.
Se dovesse fare una classifica personale Top 3 tra i giocatori più forti che lei ha visto giocare su un campo da calcio, chi sarebbero e perché?
Beh, ho visto dal vivo Messi e credo non abbia paragoni con altri calciatori. Poi subito dietro Cristiano Ronaldo e più staccato Ibra, che però resta un personaggio fantastico.
Alessandro Iori ha potuto ammirare squadre di autentici fenomeni, se dovesse sempre fare una classifica Top 3, quali squadre inserirebbe?
Il Barcellona di Guardiola per distacco, poi lo United del 2008 e il Real Madrid dell’ultimo biennio.
Che consigli darebbe a chi vuole intraprendere la sua professione?
Nessun consiglio particolare: se uno si sente portato, bisogna buttarsi e provare. Non esistono scuole che formino quanto l’esperienza sul campo. Siti, giornali locali, radio e tv, vale tutto ma bisogna mettersi alla prova.
Ringrazio Alessandro Iori per la sua cordialità e disponibilità.