di Bruna Larosa
Guerra d’amore è il nuovo libro di Maria Teresa Cipri, presentato di recente a Cosenza, dall’associazione di promozione sociale Alaska, ha ottenuto il premio Michelangelo Buonarroti
Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. Sarà eccessivo, ma è ciò che ho pensato leggendo Guerra d’amore, l’ultima fatica editoriale di Maria Teresa Cipri, che in questo libro racconta la storia di una famiglia in cui mamma e papà non condividono la stessa visione delle cose e i figli si barcamenano tra la bellezza di opere altissime e la bruciante quotidianità di litigi e divisioni.
Possono il pragmatismo e l’illusione convivere? In qualche modo sì, ma con grandi difficoltà: le difficoltà di chi ogni giorno si sente di portare un fardello troppo grande sempre da solo.
Così, una donna pratica e sbrigativa, sempre pronta a fare qualcosa di più per l’economia della casa si ritrova sposata, forse più per l’andare dei tempi (subito dopo la guerra la “mancanza di uomini” unita al tempo che passava faceva assurgere presto al trono di “zitella”) che per vera passione, a un uomo che ha vissuto la guerra come un tradimento. Il tradimento da parte della Patria che gli ha preso la gioventù e le aspettative che aveva maturato per relegarlo nella bruttura e nella morte.
Finita la guerra del ragazzo che era partito è tornato l’uomo. Quello che doveva sposarsi, in qualche modo, perché ormai grande e con determinate esigenze. Doveva proprio “sistemarsi” con qualcuna che sapesse stirare le camicie, rifare i letti: la moglie classicamente intesa in quell’epoca…
Inizia una vita familiare fatta di sopportazione e piccole ritorsioni: una guerra d’amore in cui non si cercano vie d’uscita. Immagino che, se il libro fosse ambientato nella contemporaneità, l’uno e l’altra si sarebbero distratti con un amante. E invece il matrimonio è stato indissolubile, una guerra senza possibilità di vie d’uscita.
Si cresce, si cambia, sempre con la paura di essere troppo simili a ciò che meno amiamo dei nostri genitori, leggendo con paura che ciò che vediamo di male nelle nostre famiglie si riproporrà anche nella nostra vita. Atterriti siamo circondati da studi psicologici che ci dicono come NON litigare in presenza dei figli e siamo ancor più stressati da come il nostro modo di fare condizionerà tutta la loro esistenza. Un problema che viene riproposto in questo libro che viene scritto dell’ottica della figlia maggiore che mai riesce a mettere in dubbio l’amore per l’uno o per l’altro genitore.
La verità è tutta racchiusa in Guerra d’amore. Per quanto i genitori possano far male con i loro atteggiamenti e il loro modello, noi figli crescendo sappiamo che sono semplicemente uomini e donne che cercano di fare del loro meglio. Così come sappiamo che nelle loro vene scorre la linfa che ci darà vita per sempre e che, cristallizzare i momenti di bellezza, aiuta a capire che, un domani, nulla andrà perduto. Non un racconto, non una parola, tanto meno una lacrima.