Gli iscritti al corso di laurea in scienze dell’educazione dell’Unical aderiscono alle manifestazioni nazionali contro il DDL Lorenzin e si pongono a favore del DDL Iori: stato di agitazione tra i cubi per la prima e in vista delle prossime giornate di protesta. Striscioni, cori e slogan hanno scandito la marcia degli studenti e dei pedagogisti del territorio che si sono uniti alla manifestazione. Il corteo ha preso il via davanti all’aula Solano, punto di raccolta dei manifestanti, e ha proseguito fino ai piazzali della mensa del centro residenziale Martensson per poi concludersi presso lo studio del direttore di dipartimento. A scatenare la protesta la discussione il 25 ottobre scorso del DDL Lorenzin che prevede la creazione di un albo per gli educatori professionali e che pone come requisito imprescindibile per l’iscrizione la laurea breve snt/2 ovvero il corso di laurea breve in medicina e chirurgia. Si sta vivendo un momento di profonda incertezza per la categoria degli educatori e per gli iscritti dei corsi di laurea in scienze dell’educazione che rischiano di veder ristringere in maniera drastica gli sbocchi professionali che avevano avuto modo di preventivare al momento dell’iscrizione. Un DDL che, se approvato in via definitiva, finirebbe per escludere dalle professioni sanitarie gli educatori provenienti dalla facoltà di scienze dell’educazione, contraddistinti dal codice ministeriale L-19. Se in riferimento agli ambienti medici propriamente detti: le Asl, ad esempio, sembra più congruo l’accesso alla figura dell’educatore proveniente da una formazione prettamente sanitaria, ci sono altre realtà, come i consultori e le realtà specializzate in patologie relazionali di vario tipo, in cui una formazione umanistica sembrerebbe comunque valida per il ruolo trasversale che il professionista dell’educazione si trova ad affrontare. La posizione degli studenti Unical interessati da questo cambiamento è schierata a favore del DDL Iori, in stallo da diversi mesi, ma su cui si è ripreso a lavorare. Questo secondo disegno di legge sembrerebbe più sensibile e attento alla figura professionale in questione tanto che comporrebbe comunque un ordine, dando però dignità professionale a entrambi i laureati. Il DDL Iorio prenderebbe in considerazione maggiori sfumature: sarebbe ufficializzato da una parte l’educatore professionale socio – pedagogico, proveniente da una formazione universitaria umanistica quindi, e d’altra parte l’educatore professionale socio – sanitario la cui formazione proviene dall’ambito delle professioni sanitarie della riabilitazione. «L’idea di cimentarci in una manifestazione dal vivo è stata contemporanea all’invio di una e-mail che abbiamo destinato a tutti i senatori per far sentire la nostra voce – ha detto Elvira Servidio, rappresentante degli studenti di scienze dell’educazione Unical – la nostra non è stata una protesta contro l’università, anzi: abbiamo chiesto all’istituzione di affiancarci in questa battaglia, lo abbiamo fatto sul ponte e interrompendo alcune delle lezioni in corso». I manifestanti hanno avuto l’accoglienza e il sostegno del direttore di dipartimento: «siamo andati nello studio del professore Guarasci – continua Servidio – e lui stesso ci ha accolti e ci ha letto la mail che la deputata Iori aveva inviato a lui e a tutti coloro che ricoprono la sua stessa carica, in cui si parla dell’impegno per portare avanti il suo disegno di legge». Intanto si è anche pensato di muoversi a livello regionale, creando una rete con i professionisti che si sono laureati negli ultimi venti anni e istituire alla Regione un tavolo tecnico per affrontare la questione.