
di Bruna Larosa
L’ultima cosa che ha sentito sono stati i colpi di fucile rivolti verso di lui. Probabilmente non ha avuto neanche il tempo di sentire il dolore bruciante di tutti i colpi che, uno dopo l’altro, hanno attraversato le sue carni.
Se ne è andato così un eroe della Patria, Alioscia, al secolo Franco Sergio, giovane partito dalla piccola realtà di Maropati, in provincia di Reggio Calabria, e caduto a Serravalle Langhe, nel cuneese.
La sua è la storia di un partigiano fedele alla causa al punto da non tradire i suoi compagni e, per questo, incorrere nella morte per mano dei tedeschi. Un’esecuzione avvenuta il 14 febbraio del 1945.
A recuperare la sua storia, preziosa testimonianza di un periodo tra i più neri della nostra storia, il giornalista Aldo Polisena, che ha raccolto i frammenti e i racconti della vita di un eroe calabrese. Ché al Sud non ci sono stati solo briganti, ma anche uomini che hanno dato all’onore e alla fede per un ideale anche il prezzo della propria vita.
Fu Sandro Pertini a dare lustro al nome di Franco Sergio, riconoscendolo quale “combattente per la libertà”. Nel cimitero di Maropati c’è una lapide a ricordare l’illustre concittadino, ma la ricerca del giornalista Polisena è partita dalla constatazione che, negli uffici del comune, risulta che l’allora giovane partigiano sia ancora disperso per fatto di guerra.
Ad Aldo Polisena il merito di aver ricostruito un periodo storico tra i più difficili, di aver ridato colore e umanità a una storia che rischiava di scomparire nelle maglie del tempo. La sua è una ricostruzione attenta e sensibile che ha collocato Alioscia nella Sesta Brigata Garibaldi e che non smette di emozionare chiunque voglia accostarsi alla sua storia.