Testo e ph. Gerardo Fortino
Sono trascorsi quindici giorni oramai dal rientro di Gerardo Fortino in Italia dalla Tanzania e dallo Zambia. Questa volta però Gerardo ha documentato il lavoro di SSF (Studenti Senza Frontiere Italia Onlus), un’Associazione romana che da anni ha impiegato le proprie energie per inviare Studenti di Medicina nelle zone più rurali della Tanzania e da qualche tempo anche a Katibunga, in Zambia. Alcune realtà associazionistiche inviano giovani volontari privi di una preparazione mirata, ma SSF ha deciso di investire negli studenti di medicina italiani, che grazie ad anni di studio e cooperazioni internazionali contribuiscono sia per i dispensari medici delle abbazie locali, sia negli ospedali distrettuali, offrendo un contribuito reale a programmi di sensibilizzazione nelle comunità, e intervento quotidiano.
“Mi è stata data l’opportunità di potermi avventurare nei sentieri più remoti della Tanzania e nei villaggi più sperduti dello Zambia. Ho toccato con mano realtà rurali circondate da sconfinata bellezza e colori, ma rassegnati da una miseria senza fine che da troppo tempo colpisce la sanità locale. Ho conosciuto ragazzi molto più piccoli di me, e con questo non sto dicendo che sono vecchio, ragazzi spinti da un profondo senso del dovere, che ha permesso loro di compiere delle notevoli gesta per la loro età. Ho monitorato giornalmente il loro lavoro, ho assistito a interventi e post operazioni in situazioni poco consone a quello che dovrebbe essere un normale spazio chirurgico. Ma più di ogni cosa ho visto l’Africa, in questo caso la Tanzania e lo Zambia che hanno dato l’occasione a questi ragazzi non solo di ricevere aiuto, ma di imparare loro un profondo senso di quiete interiore e adattamento personale. Da giovane ne sono entusiasta, da reporter non posso che esserne soddisfatto. Claudia Scipioni, Carolina Bortignon, Chiara Lodoli, Elisa Manzini, Valeria Filippi, Benedetta Perotti, Cecilia Chiarenza, Arianna Siconolfi, Eva Toccagni, Gaia Mucci, Giuseppe Fiamingo, Laura Giordo, e Roberta Giurdanella sono i nomi degli studenti volontari che conserverò nella mia memoria. Mi è stato insegnato ad essere analitico nel mio lavoro, limitarmi con ciò a raccontare i fatti, ma spesso può essere difficile dimenticare chi, così giovane, ha deciso di impiegare il proprio tempo sennonché le proprie energie in una continua lotta verso qualcosa che forse non vedrà mai una fine”.
Per molti questi sono semplici studenti di medicina, ma per Gerardo sono il cuore pulsante di una lotta che probabilmente non vedrà mai una fine. Studenti Senza Frontiere ha deciso di investire in progetti finalizzati al raggiungimento di un’autonomia locale prossima, attraverso l’operato di studenti volontari che abbandonando ogni quotidianità hanno deciso di investire tutte le loro energie in qualcosa in cui credono.