Tra le novità: la sinergia tra pubblico e privato e il DDM (Digital Destination Management), nuovo modello basato sull’innovazione
L’assessore Marcello Comanducci: “uno strumento efficace che, tra l’anarchia e la burocrazia che spesso regnano in questo settore, offre organizzazione”
La governance del turismo 4.0: ecco “Arezzo Intour – innovation & tourism”, la neonata Fondazione con cui sarà gestita l’intera destinazione turistica Arezzo.
Turismo e innovazione sono le due anime di questa nuovissima esperienza, ad oggi unica in Italia, che basa la sua operatività sulla sinergia tra pubblico e privato, attraverso meccanismi di reale condivisione e attivazione di processi virtuosi.
Il Comune di Arezzo ha appena chiuso il triennio 2015-2017 con una crescita storica che ha visto un più 36 per cento di presenze nelle strutture ricettive della città; ecco allora che la nascita della Fondazione è un passo obbligatorio per offrire sistematicità all’offerta turistica del territorio e gestire il turismo in modo professionale ed innovativo.
Arezzo Intour, realtà pubblica senza scopo di lucro, che ha il Comune di Arezzo come socio fondatore, unisce i vantaggi principali dell’ente pubblico quali la garanzia di trasparenza, l’accesso alle opportunità di finanziamento e servizi, con il dinamismo dell’imprenditoria privata. Oltre a un’indispensabile flessibilità gestionale infatti, per Arezzo Intour, sarà possibile accedere in modo più agevole a contributi di varia natura (5 per mille, sponsor, donazioni, art bonus, etc) e sviluppare attività in grado di produrre introiti da reinvestire nello sviluppo e nella crescita della Fondazione stessa.
Innovativo anche il modo in cui verrà composto il board della Fondazione. Affinché l’attività dell’ente possa essere largamente e realmente condivisa si è voluto incentivare la partecipazione anche di piccoli privati, abbattendo barriere economiche limitanti.
Si potrà diventare soci secondo due diverse modalità: ci saranno soci partecipanti (che dovranno garantire un contributo importante di adesione) e soci sostenitori (a cui sarà chiesto un contributo minimo valutabile anche in servizi). Il cda di Arezzo Intour sarà composto da 6 persone di cui 3 nominate dal comune e 3 espresse dai soci (2 dai soci partecipanti e 1 dai soci sostenitori). Tutti potranno partecipare alle scelte strategiche della destinazione.
La Fondazione in partecipazione supera così il concetto di “tavoli”, “osservatori”, “gruppi di lavoro”, dando vita a un ente dove le strategie e le linee guida verranno decise e messe in pratica dagli attori principali del territorio. Arezzo Intour prevede anche un’assemblea per altri enti pubblici che potranno aderire in modo gratuito alla Fondazione e costruire insieme al Comune di Arezzo strategie di area vasta che superino i confini territoriali.
Un progetto così originale da dover cambiare anche “il linguaggio” del turismo: si è infatti dovuto trovare un nome nuovo per indicare una struttura che fino ad oggi non esiste. E così il DMO (Destination Management Organization) diventa DDM (Digital Destination Management) il nuovo modello operativo, “nativo digitale” che farà dell’innovazione il suo pilastro. Il DDM vedrà la formazione un vero e proprio laboratorio di idee che porterà alla costruzione di contenuti e servizi digitali grazie a un team di web & social media specialist.