Venerdì 20 aprile, alle ore 18,00, presso il Museo dei Brettii e degli Enotri, avrà luogo il secondo momento dedicato a “Capovolto”, installazione site specific dell’artista Giuseppe Negro, promossa, nell’ambito del progetto Ceilings, dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e finanziata dalla Regione Calabria.
L’iniziativa è, tra gli altri, patrocinata, oltre che dal Comune di Cosenza e dal Museo dei Brettii e degli Enotri, anche dal Polo Museale della Calabria e dalla Provincia di Catanzaro, dal Comune di Catanzaro, dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dal Museo MARCA di Catanzaro, dal Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, dal Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia e dal Museo Archeologico Nazionale di Monasterace.
In questa nuova occasione, alla presenza, oltre che dell’artista, della direttrice del Museo Maria Cerzoso, del Direttore dell’Accademia Vittorio Politano e della curatrice del progetto “Ceilings – Musei in rete” Simona Caramia, sarà evidenziata la poetica del raffinato artista calabrese, la cui ricerca si sta sempre di più consolidando nel panorama dell’arte contemporanea nazionale.
Già docente di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, da anni il lavoro di Negro si caratterizza per la vocazione al recupero, per la rilettura e la rivisitazione di quanto attiene al passato: una sorta di metodologia che si sostanzia della necessità di far rivivere la memoria sopita dal tempo e minacciata dall’oblio. Ogni intervento diventa non mera violazione di una forma, ma trasformazione del dato reale precostituito, per accrescerne il valore con un gesto artistico carico di appropriazione e tutela. Ne è un esempio “Capovolto”, una struttura composta dall’assemblaggio di tessere, dipinte di colori scuri (per richiamare il colore nero del legno bruciato che è solito usare l’artista nei suoi lavori). Nell’opera, le tessere sono metaforicamente unite dallo sviluppo di linee intrecciate, giustapposte ed aggettanti rispetto alla struttura, che richiamano visivamente le fibule serpeggianti in ferro, presenti come reperti nella collezione del Museo. L’intervento site specific è per l’appunto un’architettura capovolta che si intreccia in un dialogo serrato con la collezione permanente, tracciando l’anima di una nuova struttura ambientale ed atmosferica. L’opera, di grandi dimensioni, sovrasta lo spazio, senza invadere, ma adagiandosi ed inglobandolo gradualmente, sino ad abbracciare idealmente anche il fruitore. Parte del tutto, il visitatore è incitato a raccogliersi in un momento di riflessione, ulteriore caratteristica dell’arte di Negro, per cui la meditazione in silenzio è il presupposto di ogni azione.
“Capovolto” è parte integrante del progetto “Ceilings” che mira al consolidamento della rete museale caabrese, attraverso una serie di interventi permanenti di arte contemporanea e di attività laboratoriali.