Luca Meringolo
Estate 2009, presidente del Real Madrid dopo 3 anni torna ad essere Florentino Perez e, come prima mossa, vuole far tornare il Real Madrid a competere con il Barcellona, che nel corso della stagione precedente ha vinto tutto quello che c’era da vincere (treble: la vittoria in un sola stagione di Campionato, Coppa Nazionale e Champions League). Il presidente madridista investe molto sul mercato, 257 milioni di Euro acquistando, tra gli altri, Kakà, Cristiano Ronaldo, Xabi Alonso e Benzema.
In questo momento la Uefa decide di introdurre un sistema che riequilibrasse il potere di acquisto delle società e che desse ordine ai conti delle società sempre più indebitate. Nasce così il Far Play Finanziario, con i seguenti punti:
- Dare al sistema finanziario delle società un ordine e una razionalità
- Stimolare l’auto-sostenibilità delle società, soprattutto a lungo termine
- Stimolare la crescita delle infrastrutture
- Stimolare la crescita dei settori giovanili
- Incoraggiare la società a competere soltanto entro i propri introiti
- Accertarsi che le società onorino gli impegni finanziari nei tempi prestabiliti
- Diminuire le pressioni sulle richieste salariali e sui trasferimenti
- Limitare gli effetti dell’inflazione nel mondo calcisticoLe società dovevano essere controllate dalla UEFA a partire dal 2011 fino ad arrivare ad inizio stagione 2014, sulla base di tre punti fondamentali:
- Nessuna presenza di debiti arretrati verso altre società, dipendenti e/o autorità
- Fornitura di informazioni finanziarie che riguardano il futuro
- Obbligo di pareggio del bilancio (punto su cui la Uefa e il presidente Platini hanno insistito molto lasciando comunque un margine di tolleranza per le cifre tra 30 e 45 milioni attraverso delle deroghe fino al 2018)
Tutto il calcio Europeo si è dovuto adeguare ai conti ma ad aver soddisfatto in pieno le condizioni del Far Play Finanziario sono Arsenal, Bayern Monaco e Napoli. Le altre, nonostante gli sforzi, sono ancora ben lontane dal raggiungimento dei parametri. In Italia Inter e Milan sono state costrette a fare cessioni eccellenti per risparmiare ingaggi costosi (Eto’o Thiago Motta, Thiago Silva e Ibrahimovic) e questo ha ridimensionato le loro possibilità di poter competere per grandi traguardi. In generale, a parte la Juventus che ha lo stadio di proprietà, il calcio italiano ha molto faticato per essere alla pari delle potenze inglesi, tedesche e spagnole, o delle squadre guidate da sceicchi come Manchester City e Psg perché ancorate ad un modello di calcio basato sul mecenatismo dei presidenti e soprattutto non potendo contare su stadi di proprietà e agevolazioni fiscali come nelle nazioni citale.
Una situazione che ha fatto sì che molti campioni scegliessero l’estero per questioni economiche e di ambizione personale legate a progetti più immediati. Molti campioni hanno lasciato la Serie A : Vidal, Pogba, Cavani, Lavezzi, Salah, Benatia( poi tornato alla Juventus) e questo ha fatto diminuire l’interesse verso il calcio italiano e ha creato un interesse maggiore anche dal punto di vista degli sponsor e dei diritti televisivi verso Inghilterra e Spagna.
In Europa c’è il dominio Spagnolo di Real Madrid e Barcellona che a differenza della Juventus (la squadra più attrezzata e competitiva tra le Italiane in Europa, vincitrice degli ultimi 6 scudetti) non sono
costrette a vendere ogni anno un big per restare competitive.
costrette a vendere ogni anno un big per restare competitive.
Da 3 anni a questa parte il calcio Italiano grazie soprattutto a nuove proprietà straniere ha cercato di rimediare per ritornare competitivo ma le spese sono state eccessive nei singoli esercizi e quindi non potendo rispettare il Far Play Finanziario si è stati costretti a patteggiamenti di conti, riduzione delle rose, abbassamento dei tetti di ingaggio delle società, trattenute dei ricavi (Settlement agreement).
Il Far Play Finanziario ha creato una forbice tra i club ricchi e i club meno ricchi, forbice che ogni anno si ampia, c’è chi inizia a mettere in dubbio la validità del Far Play Finanziario e la sua utilità, una domanda sorge spontanea, se la Uefa ha introdotto queste norme per evitare l’inflazione nel calciomercato come mai dal 2009 la classifica degli acquisti più costosi viene ogni anno modificata? Una sola speranza rimane ai tifosi: poter vedere un calcio più equilibrato dove chiunque possa lottare per essere competitivo ai vertici mondiali.