Com’è difficile parlare di Natale, mentre le difficoltà e i fronti di guerra ancora insanguinano il nostro
pianeta. Il Natale in Calabria sarà illuminato, le tavole saranno imbandite e la maggior parte di noi avrà la
fortuna di riabbracciare i cari che hanno scelto di vivere fuori regione, ma hanno la possibilità di tornare e di vivere le feste insieme, in allegria. E proprio soffermandoci su questi sorrisi che possiamo capire quanto il desiderio di pace possa essere comune a tutti i Paesi del mondo e finisce per trascendere ogni confine e differenza. Quest’anno il Natale, infatti, non può che invitarci a riflettere sulla possibilità di costruire ponti invece di muri, di porre fine alle ostilità anziché alimentare conflitti. L'umanità è connessa da un filo invisibile che può essere intessuto con il rispetto reciproco e la comprensione. Così, anche se pensiamo di essere geograficamente lontani da tutti i fronti di guerra, vivendo al sicuro nelle nostre tiepide case, finiamo per dare per scontate tante cose: presenze, telefonate, regali... Eppure, anche noi possiamo fare la differenza per i conflitti piccoli e grandi della nostra vita. In questo momento storico, infatti, ogni scintilla di pace che riusciamo ad accendere nelle nostre vite contribuisce a dissipare l'oscurità. Nella frenesia quotidiana, il Natale ci ricorda di rallentare, di apprezzare i momenti di gioia e di condividere il nostro calore interiore con gli altri. La pace non è solo l'assenza di guerra; è la presenza di amore, comprensione e solidarietà. Possiamo trasformare la nostra visione del mondo, immaginando un futuro in cui le parole "fronte di guerra" saranno solo un lontano ricordo, superato dalla forza dell'unità e della cooperazione.
Questo Natale, impegniamoci a essere portatori di pace, sia che ci troviamo in famiglia, tra amici o in
solitudine, ogni nostro gesto potrà contribuire a costruire un mondo più pacifico attraverso gesti di
gentilezza, compassione e solidarietà.